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Gin

Il gin è tradizionalmente un distillato di grano o segale, aromatizzato con varie miscele di erbe, radici, spezie (le c.d. botaniche), tra cui caratterizzante è il ginepro.
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L’origine di questa bevanda proviene dai Paesi Bassi dove, verso la metà del Seicento, un medico dell’Università di Leida, Francesco Della Boe (noto come Franciscus Sylvius), concentrò i suoi studi nella ricerca di un rimedio per curare i soldati olandesi che si ammalavano di febbre nelle Indie Orientali.
Attraverso un’importante attività di studio si arrivò alla creazione del Genever: distillato da una miscela di cereali, mais e segale, che divenne ben presto noto per le sue proprietà diuretiche e tonificanti, tipiche del ginepro. La diffusione di questa bevanda raggiunse in breve tempo anche l’Inghilterra, la richiesta fu tale che i produttori olandesi spostarono le distillerie nelle vicinanze dei porti per ridurne i tempi di consegna.

Ben presto anche i britannici cominciarono a produrre il “loro Genever” che prese il nome di “gin”, inizialmente con caratteristiche più vicine alla morbidezza della bevanda olandese, per poi evolversi verso il tipico gusto dry inglese. In Inghilterra, nel 1690 Guglielmo III D’Orange vietò l’importazione di distillati stranieri, favorendo così l’utilizzo delle eccedenze di cereali per la produzione di alcol da destinare alle distillerie di gin.

La produzione fu tale che il gin divenne parte del salario degli operai, aumentando esponenzialmente il tasso di alcolismo tra i ceti più poveri e neppure, l’emanazione di una norma successiva del 1751 che, raddoppiò il prezzo della bevanda, riuscì a moderarne efficacemente il consumo. Il viaggio di diffusione del gin passò dall’Inghilterra alla Spagna, dove si accentuò la ricerca dell’aromaticità, in Italia dove si diede maggiore importanza alla qualità della materia prima, per sbarcare in Oriente dove si diede vita ad una pluralità di culture del prodotto.

GIN E GENEVER OGGI

Pur strettamente imparentati in origine, i genever e i gin di oggi sono ben diversi tra loro: conservano in comune la medesima filosofia produttiva ed alcune botaniche tipiche, come il ginepro e la scorza di limone; tuttavia, salvo ricette particolari, se il genever viene distillato da tre cereali (segale e mais, non maltati, e orzo) e meno aromatizzato con botaniche, il gin utilizza quasi esclusivamente alcol neutro di origine cereale che incontra aromi vegetali identitari. Il risultato è che il sentore di granaglia è più netto e riconoscibile nel genever (soprattutto in quelli invecchiati), in questo più simile al whisky, mentre quasi assente nel gin, in questo più simile alla vodka.
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