Tequila
Da questa pianta si ricavano: acqua, zucchero, aceto, medicinali, combustibili e numerosi altri prodotti. La qualità del tequila dipende dalla componente di distillato di una particolare specie di agave, definita “agave blu” (azul) o agave tequilana, dalla quale deriva almeno il 51% del prodotto imbottigliato (la restante parte è distillata da sciroppo di mais e canna da zucchero).
Il processo di produzione parte dalla raccolta della pianta, che viene cotta a vapore in speciali forni e triturata per ottenere un liquido zuccherino chiamato “aguamiel”, a cui saranno aggiunti speciali lieviti per la fermentazione. Il fermentato viene distillato due o tre volte per ottenere il tequila plata (detto anche blanco o silver); per ricavare invece un tequila reposado, il prodotto dovrà essere fatto riposare in legno per almeno due mesi, o un anno nel caso del tequila añejo.
Il mezcal deriva invece da diverse specie di agavi (primariamente la salmiana e l’angustifolia), delle quali vengono utilizzati solo i cuori più zuccherini (piña), cotti a lungo in forni ricavati nel terreno, per donare al distillato il caratteristico sentore di affumicato. La fermentazione ha una durata variabile tra le 36 e le 72 ore, mentre la distillazione avviene due volte. Raramente segue un periodo comunque breve d’invecchiamento in legno.
SI DICE CHE... gli aztechi definivano l’agave come “l’albero delle meraviglie”, in quanto oltre alla bellezza estetica era fonte alimentare. Dalle foglie si ricavava sciroppo dolcificante, nonchè era impiegata per la preparazione di piatti tipici.
IL SUCCESSO NELLA MISCELAZIONE
Rispetto al tradizionale consumo in purezza, il successo del tequila e del mezcal sta crescendo anche per la miscelazione. I sentori vanigliati e pepati del tequila e affumicati del mezcal consentono di creare cocktail esotici di grande struttura, da affiancare ai classici Margarita, Tequila Sunrise e Mezcalibur. Nella mixology internazionale non è raro incontrarli anche associati a prodotti del mondo del vino.