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Vino Italia

Primitivo Puglia IGT Picuraru 2022 Pajaru

Pajaru
La tenuta Pajaru fonda le proprie radici nella storia e nei simboli della Puglia. Proprio il pastore, in dialetto “Picuraru”, è l’incarnazione di un lavoro stagionale, lento e costante, lo stesso richiesto nei vigneti per la creazione di un grande vino. E’ dalla tenacia e dalla perseveranza che i pastori hanno nell’affrontare il loro lavoro che ci siamo ispirati per la creazione del Primitivo “PICURARU”.
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Caratteristiche

Bio

Formato CL

CL. 75

Tipologia

Vino Rosso

Provenienza

Puglia

Denominazione

Puglia IGT Rosso

Uvaggio

Primitivo

Percentuale Alcolica

15 %

Vinificazione

Una lunga macerazione delle bucce per 35 giorni e una fermentazione in acciaio

Invecchiamento

Sosta per 6 mesi in tonneau di rovere Francese e Slavonia (20% legni di primo passaggio e 80% di secondo) e per ulteriori 4 mesi in bottiglia

Palato

Cioccolato nero, cuoio e ribes

Vista

Rosso profondo carico di intensità

Olfatto

Profumi ammalianti di frutta rossa matura

Abbinamento

Formaggi stagionati, salumi e piatti a base di carne

Il Picuraru, della tenuta Pajaru, è un Primitivo la cui vendemmia avviene dalla prima decade di settembre. La vinificazione prevede una lunga macerazione delle bucce per 35 giorni e una fermentazione in acciaio. L’affinamento prevede una sosta per 6 mesi in tonneau di rovere Francese e Slavonia (20% legni di primo passaggio e 80% di secondo) e per ulteriori 4 mesi in bottiglia. Un maestoso vino rosso rubino profondo carico di intensità, al naso i profumi ammalianti di frutta rossa matura si trasformano in bocca in note di prugna, cacao, cuoio e pepe nero. Il PICURARU è un vino caldo, persistente e abbastanza tannico che regala maggiore espressione se lasciato maturare un paio di anni. Il PICURARU si abbina a zuppe di legumi con pancetta, pasta con il ragù e formaggi stagionati.

·         ANNATA 2021

·         -  LUCA MARONI   97/100  

Alla fine degli anni sessanta il nonno Laurentino De Cerchio, in uno dei suoi tanti viaggi in Puglia come commerciante di vino, si imbatté in una famiglia di pastori mentre al ciglio di una strada sostava con la sua macchina in panne. I pastori lo aiutarono a rimettere la macchina in moto e gli chiesero di accompagnarli nella loro abitazione poco distante, passando accanto a dei bellissimi vigneti che poi si scoprì essere di loro proprietà. Arrivati nel Pajaru, una costruzione rurale tipica del Salento, i pastori gli offrirono un bicchiere di vino ed un pezzo di formaggio pecorino, entrambi prodotti da loro, e gli chiesero cosa lo portasse in quell’allora remota zona del Sud Italia. Nonno Laurentino gli disse che era alla ricerca del più bel vigneto della Puglia, per produrre un vino unico. I pastori confabularono nel dialetto locale, lasciarono improvvisamente la stanza e rientrarono qualche minuto dopo. Poche parole ed una stretta di mano e così nacque la Tenuta del Pajaru, in omaggio a quella famiglia di duri lavoratori che diede l’opportunità a nonno Laurentino di continuare a coltivare il suo sogno.
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