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Possiamo tranquillamente dire che la festa di San Patrizio da anni ormai ha superato i confini d’Irlanda, venendo celebrata in tutto il mondo.

Merito di questa diffusione va sicuramente data agli americani, grazie all’ampia comunità di origine irlandese presente negli States e la conseguente influenza che ha la cultura americana sul resto del mondo, un po’ come è successo con Halloween.

LE ORIGINI

Ma chi era San Patrizio? Cerchiamo di capirlo con un breve excursus, tra certezze e qualche leggenda.

Il nome natale era Maewyin Succat e le sue origini non erano irlandesi, ma scozzesi, precisamente di Kilpatrick, poco sopra Glasgow, mentre la data di nascita oscilla tra il 387 e il 392 d.C.

Durante l’adolescenza Maewyin venne rapito da alcuni pirati irlandesi che lo vendettero alla corte di Muirchu, re del North Dal Riada, vicino a Belfast. Dopo circa 6 anni di lavoro nei pascoli e come tessitore fuggì fino all’Inghilterra e, come alcuni riportano, addirittura oltremanica tra Francia e Italia. Tornerà in Irlanda qualche anno dopo da vescovo, con il nome di Patrizio, incaricato dal papa di evangelizzare l’Isola di Smeraldo. Visto il successo della sua missione da lì a poco arrivò l’evangelizzazione che lo renderà ufficialmente San Patrizio. Sul luogo di morte ci sono varie versioni, chi dice Saul, chi Downpatrick e chi altri luoghi sparsi per il Regno Unito; l’unica certezza che abbiamo è sulla data, 17 Marzo 461.

La vita di San Patrizio si caratterizza di numerosi miti e leggende che rendono la sua storia tra le più interessanti nel “panorama” dei patroni; tra le tante citiamo la celeberrima cacciata dei serpenti dall’isola, la spiegazione della Santa Trinità attraverso la metafora del trifoglio e, quella che ci interessa di più, ovvero l’aver portato la conoscenza della distillazione in Irlanda.

ST. PATRICK’S WHISKEY

Proprio così, la leggenda vuole che fu San Patrizio stesso a portare dall’Egitto uno strano macchinario usato fino ad allora per distillare i profumi e che gli irlandesi convertirono rapidamente alla distillazione a base di orzo e acqua. Sfortunatamente, per quanto sia una storia affascinante le date non sono plausibili in quanto non abbiamo testimonianze sulla distillazione durante il V secolo.

Sfatato il mito, abbiamo comunque una certezza.

Le prime testimonianze scritte sui distillati in Irlanda risalgono al 1405, ma potrebbero risalire anche a qualche anno prima, in quanto si pensa che le conoscenze venissero trasmesse oralmente per non lasciare tracce della distillazione casalinga al governo britannico. Questi scritti sono ancor più degni di nota se pensiamo che i vicini scozzesi iniziarono a parlare di distillazione di cereali quasi un secolo dopo, nel 1494.

In ogni caso le conoscenze europee della distillazione derivano senza alcun dubbio dal Medio Oriente, dove la distillazione avveniva principalmente per scopi medici. I depositari di questo sapere furono i monaci grazie ai loro viaggi nel mediterraneo, portando l’arte della distillazione in tutta Europa.

La “water of life” (aqua vitae) divenne conosciuta universalmente, con ogni paese che testò varie applicazioni: in Franca l’eau-de-vie usando l’uva, in Scandinavia le erbe officinali e in Irlanda, i cereali. Dall’aqua vitae arriveremo a quello che oggi conosciamo come whisky: in gaelico, infatti, la “water of life” è detta uisce beatha, termine che verrà mal pronunciato dagli inglesi, portandolo a diventare Whiskey. Negli scritti irlandesi la “water of life” viene descritta in gaelico come uisce beatha, termine che gli inglesi storpieranno in Whiskey.

San Patrizio non avrà quindi insegnato agli Irlandesi a fare il whiskey, ma sicuramente ha avuto influenza sul suo consumo.

QUALCHE NUMERO SULL’IRISH WHISKEY

Secondo l’IWA (Irish Whiskey Association) durante San Patrizio il consumo di Irish Whiskey si alza sensibilmente, con circa 5 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo, più di ogni altra settimana l’anno. L’aumento di consumo di Irish Whiskey non è legato però soltanto al giorno di San Patrizio, ma è in costante ascesa di anno in anno. Basti pensare che nel 2010 le distillerie presenti sull’Isola di Smeraldo erano solamente 4, oggi sono più di 40, tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord.

GLI IRISH WHISKEY DI ONESTIGROUP

Dopo queste interessanti storie, personalmente mi è venuta un po’ di sete. Fortunatamente il portfolio Irish Whiskey di Onestigroup ci dà un’ampia scelte:

Fatta la nostra scelta, non ci resta altro che fare un brindisi a San Patrizio con questo seanfhocal (proverbio irlandese) in gaelico:

Bíonn blas ar an mbeagán / Little things tend to be tasty!